Lettera da Kampala 2006

Carissimi Amici di Gulu,

le elezioni non hanno cambiato niente, e tutto procede come prima in questo Paese. Il vescovo è sempre impegnatissimo sul fronte della pace, e da una parte rischia moltissimo e bisogna pregare sempre per lui, che la Madonna gli tenga una mano sulla testa e lo avvolga nel Suo manto antiproiettile perché se no un giorno o l’altro qualcuno gli spara. Infatti a chi è interessato alla continuazione della guerra – e ormai ci marcia dal 15 agosto del 1986 – i piccoli sudati progressi del mio vescovo sono un pericolo diretto sia alle tasche sia all’assetto degli equilibri del potere. Non conosco i dettagli ma so che viene ostacolato in molti modi e bisogna pregare per lui. Io non collaboro con lui sul fronte di questo suo impegno, che viaggia parallelo con il suo compito direttamente ecclesiale, ma quando lo vedo e mi racconta, ascolto e mi stupisco che non abbia ancora subito attentati. Mio compito invece, in collaborazione coi Registered Trustees of Gulu Diocese, è continuare a raccogliere i fondi necessari per i poveri e gli orfani e i malati, e a rendere vivibile l’impegno di quei sacerdoti che coraggiosamente continuano a essere una presenza della Chiesa nelle loro parrocchie nonostante i pericoli dell’isolamento e la sempre possibile interruzione delle strade. Stiamo costruendo dove si può delle semplici strutture di accoglienza per le ragazze madri che sono fuggite dopo la cattura da parte dei ribelli, e ci sono varie iniziative per il recupero dei bambini soldato che in qualche modo si sono liberati e hanno voglia di tornare a vivere come gli altri ragazzi della loro età e magari di essere riaccolti a scuola.

Vi chiedo ancora una preghiera a Maria e vi ringrazio per la vostra generosità.
Un affettuoso saluto,

P. Edo

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