Progetti Diocesani

L’Arcivescovo di Gulu ha affidato a padre Edo una serie di progetti.
Le lettere relative a tutti i progetti di questi anni sono accessibili qui.
Con lui, gli Amici di Gulu per la loro parte si fanno carico delle seguenti necessità:

Collaborazione con il Centro Missionario Magentino

Nel nord Uganda dopo ventidue anni di sanguinosa guerriglia che non ha risparmiato nessuno si è giunti alla pace. I piú perseguitati sono stati per lungo tempo i bambini e le bambine che venivano rapiti e costretti con la violenza ad imbracciare le armi ed uccidere senza pietà. Sono i cosiddetti “bambini soldato”.

Le ragazze venivano violentate e costrette a subire umiliazioni inenarrabili. Dopo diversi anni di permanenza con i ribelli, queste ragazze venivano lasciate libere oppure riuscivano in qualche modo a fuggire. Ritornavano quindi alle loro case psicologicamente distrutte, avevano figli piccoli e molte di loro erano ammalate ed i loro parenti, quando ancora c’erano, per la paura non volevano sapere nulla di loro.

Per accogliere queste ragazze, altrimenti totalmente allo sbando, l’arcivescovo di Gulu ha chiesto urgentemente la costruzione di una struttura per poter ospitarle, farle seguire da una psicologa, da personale specializzato in modo che venga loro insegnato un mestiere e sia data loro una minima istruzione. In questo modo possono divenire autosufficienti nella cura dei loro figli.

Il Centro Missionario Magentino ha accolto l’appello dell’arcivescovo e sta costruendo questo centro di accoglienza.

Man mano che la gente ritorna ai propri villaggi e cascine cresce la necessità di riaprirvi le chiese e le scuole. Il Centro Missionario Magentino collabora attivamente a questa opera di ricostruzione specialmente nella parrocchia di Atiak.

Sostegno ai sacerdoti locali e ai catechisti

I preti locali sono poveri e non possono procurarsi da soli i mezzi per svolgere la loro attività pastorale in parrocchie di grande estensione e con pochissime strade praticabili. Diversi parroci hanno visto il loro unico mezzo di trasporto bruciato dai guerriglieri. Senza il nostro aiuto, questi sacerdoti sono impossibilitati a svolgere l’attività pastorale per cui sono stati consacrati.

 

Aiuto alle famiglie locali che hanno adottato orfani

Chi arrivasse in una scuola elementare e sorprendesse una classe di ottanta ragazzi a lezione sotto un albero, ne scoprirebbe più di trenta orfani. Due sono le cause di questa altissima percentuale: la guerra civile che si perpetua in varie forme ormai da vent’anni, e l’AIDS, diffusissimo in questa terra. La situazione attuale ci rende impossibile organizzare l’adozione a distanza, perché le comunicazioni sono impraticabili a causa della guerra. L’Arcivescovo di Gulu ha chiesto ai cristiani della sua Arcidiocesi di impegnarsi ad adottare loro stessi i bambini orfani. Attraverso padre Edo, gli Amici di Gulu sostengono le famiglie che generosamente hanno accolto questo invito del loro Pastore.

Pozzi artesiani

Padre Edo ha imparato suo malgrado che il pozzo può venire avvelenato durante un’azione di guerra e rimanere danneggiato per periodi anche lunghi. Per questo motivo una missione viene riaperta con la ristrutturazione della chiesa bombardata, della canonica − perché il prete non debba vivere a 200 km di distanza −, del pozzo avvelenato, e con l’acquisto di un mezzo di trasporto a motore per il parroco. Questo è necessario perché possa visitare le comunità cristiane affidate alle sue cure pastorali in un paio di mesi: se lo facesse in bicicletta o a piedi impiegherebbe un tempo molto più vicino all’anno; e la gente riceverebbe i sacramenti una volta all’anno. Il pozzo è importante non solo per l’immediato bisogno di acqua potabile a cui risponde, ma anche perché affranca molti bambini dall’incombenza di spendere intere giornate alla ricerca di acqua allontanandosi cosi’ progressivamente dalla scuola.
L’installazione permanente di un pozzo e della pompa a mano costa circa 7.500 euro e rende autonoma un’area di una trentina di chilometri quadrati.

  Lo scavo del pozzo artesiano è la parte decisamente più costosa perché si deve scavare fino a 170 metri per trovare acqua buona e potabile. La foto qui di fianco mostra la riparazione della pompa a mano (500 euro comprese le parti di ricambio).
 

Servizi igienici

Nei campi profughi i servizi igienici di prima necessità sono quanto mai precari. Ogni tanto bisogna chiudere le latrine ormai piene e scavarne delle nuove. La popolazione locale fa lo scavo ed i missionari forniscono sia il cemento per i pozzi neri sia la costruzione sovrastante.
Le foto qui sotto mostrano alcuni momenti della distribuzione razionata del sapone in funzione delle dimensioni delle famiglie. Anche questi generi di prima necessità sono estremamente scarsi e distribuiti con parsimonia.

 

Cinema per i Pendolari Notturni

I night commuters sono i bambini dei campi di Kitgum che non si fidano a passare la notte nei campi stessi – nonostante siano ufficialmente protetti. Di conseguenza tutte le sere percorrono anche vari chilometri per pernottare nell’ospedale di St Joseph dove una sera alla settimana il generatore elettrico è tenuto acceso due ore in più per permettere a padre Tarcisio Pazzaglia di proiettare i suoi film professionalmente doppiati in acioli come “Marcellino pane e vino” oppure episodi biblici.

 
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